UN REPLY AL SIG. SUBATOMIC E ALTRI
Da: asps <as.ps@flashnet.it>
Oggetto: I misteriosi silenzi degli "ortodossi"
Data: venerdì 12 maggio 2000 7.09
Subject: I misteriosi silenzi degli "ortodossi"
Riposto quello che in altri NG non ha "misteriosamente" avuto seguito.
In riferimento alla seguente osservazione tratta da un topic ( relativo alla
svolta formalista della fisica) del prof. U. Bartocci
http://www.dipmat.unipg.it/~bartocci Dipartimento di Matematica
Universita' di Perugia
06100 - Italy
....................
" In realta' poi, a ben vedere, non e' che la fisica offra di se' l'immagine
di una armoniosa e coerente teoria matematica, visto che appare piuttosto
come un patchwork di diverse teorie poco coerenti nelle intersezioni, un
orribile miscuglio tra una "scorrettezza dei concetti di base ed una
precisione numerica fantastica", e che i fisici "pretendono di ricavare un
risultato numericamente molto rigoroso da teorie che concettualmente non
hanno ne' capo ne' coda" (per usare ancora espressioni di Thom). "
................
Colgo l'occasione per ritornare a una critica rivolta recentemente alla PNN
(Propulsione Non Newtoniana) http://www.mywebpages.com/asps e poi
"rapidamente dimenticata", anche perché si è risolta come una zappa
sollevata maldestramente (dal sig. "Subatomic" nello specifico), e poi
ricaduta sui piedi del critico (e non è la prima volta che accade:
http://www.mywebpages.com/asps/ng.htm )
(scriveva infatti Subatomic in data 3 Maggio 2000 in it.scienza.astronomia)
>3) un estratto da un libro E.Amaldi
>Fisica generale2 ed.1965, in cui viene
>riportata una nota
>sul discorso del significato *fisico* di una certa eq. che si può avere
solo
>se applicato a circuiti chiusi (altrimenti violo il principio di azione e
>reazione).
>Faccio notare che a proposito di questa famosa nota riportata dall'Amaldi
>nell'edizione del 1965 pag. 291 (edizione di cui dispongo personalmente e
>che
>ho prontamente consultato) Edoardo Amaldi, precisa *un* rigo (e dico un
>rigo)
>dopo che Ampere risolse a suo tempo la questione, scrive i risultati del
>noto scienziato
>e poi conclude.
>Ovviamente loro hanno *tagliato* la seconda parte della nota.
'E vorrei vedere (scrivevo replicando in data 4/5/2000).........
mentre in relazione a *un* rigo ci sono due formule (dF12 e dF21) a pag. 290
in cui dB01 e dB02 (ovvero campi magnetici variabili) conducono
inevitabilemente a correnti variabili (le uniche correnti che possono
scorrere in circuiti aperti) , nella parte del *tagliato* di Ampere i campi
magnetici variabili , e quindi le correnti variabili sono scomparse!
Con correnti costanti (circuiti chiusi!) messieur Amepere "risolse a suo
tempo (1775-1836) la questione"!!!!!!!!!!
In base alle sue teoriche interpretazioni è ovvio dedurre che il signor
Ampere anticipando ovviamente Hertz e Marconi disponesse di generatori di
segnali di circa 1MHz , ovvero che abbia risolto ai suoi tempi le questione
con pezzi di circuito aperti di circa 300 metri! Purtroppo non esiste
traccia sperimentale e storica di esperienze di Ampere a correnti variabili
attorno al Mhz a meno che lei non ne indichi l'eventuale bibliografia.'
>Il problema è che a questo non posso controbattere
(replicava Subatomic in data 4 Maggio 2000)
>,visto che
>come le ho detto, non sono riuscito a reperire alcuna chiara ed estesa
>informazione riguardante tale presunta violazione del principio di azione e
>reazione.
'Ha ragione (rireplicavo in data 5 Maggio 2000) l'informazione non è affatto
chiara.... Si accenna in genere alla questione e si scappa via (questa è la
mia impressione) il più presto possibile accontentandosi di pseudo
spiegazioni come quella di messieur Ampere (a pag.291 del testo di Amaldi)
che esaminate in dettaglio sono più tragiche che comiche. La comicità è che
se uno a livello storico va a considerare gli apparati sperimentali di cui
Ampere poteva disporre (siamo in periodo napoleonico!) per giungere alla
sua conclusione (la formula a pag.291) , inevitabilmente trova che:
1) Ampere ha fatto i suoi test in approssimazione (avra' "schermato" o
"piegato" alcuni tratti dei suoi circuiti) per avere i suoi dl1 e dl2 in cui
definire la sua relazione.
2) Che ha fatto i suoi esperimenti con correnti stazionarie , a meno di far
risalire ai tempi di Ampere l'utilizzazione delle valvole termoioniche , le
sonde per la misurazione dei campi e.m e le esperienze marconiane.!!!!!
La tragedia in tutto ciò e che appunto i fondatori dell'elettrodinamica
classica (mi riferisco principalmente a Maxwell che è vissuto dopo Ampere e
Laplace e prima di G.Marconi) hanno con alta probabilità trascurato o non
esaminato in profondità quanto sopra....... semplicemente NON LAVORANDO ATTORNO
A QUESTA QUESTIONE (dice il prof. Bartocci: "... Pregiudizi radicati
vengono prima dell'evidenza ... Poiche' non si lavora intorno a certi
problemi, essi non vengono risolti ..."). E' per questo che bisognerebbe
esaminare a fondo il contesto sperimentale da cui Maxwell dedusse le sue
equazioni.......'
Osservazioni elementari ,anche di natura STORICA ,in pratica pregiudicano i
metodi fasulli e incompleti evocati in riferimento alla metodologia di
Ampere per salvaguardare il principio di azione e reazione in ambito
elettrodinamico.
Tutto il fumus dei fans dell'ortodossia si sviluppa per nascondere l'ipotesi
micidiale che alla base delle equazioni di Maxwell e delle lagrangiane
relative (le SCORRETTEZZE DI BASE di cui parla U.Bartocci) ci sia una
mancanza di analisi sperimentale dovuta a trascuratezza o dimenticanza
,ovvero una incompletezza CRONICA di fondo (anzi di SFONDO DESCRITTIVO
(P.A.Bridgman: "La logica della fisica moderna")).
Pertanto la critica: "(parole di G.Comoretto del 18/10/1999
http://www.mywebpages.com/asps/comoretto.htm) :
> Tantoper chiarire: la famosa relazione p=E/c deriva dall'invarianza
> della lagrangiana del campo sotto traslazioni, SENZA nessun assunto su
>campi prossimi, correnti, ecc. )"
che le carenze di base della situazione sperimentale da cui sono derivate
le equazioni di Maxwell e le "Lagrangiane" possano essere sottovalutate e/o
dimenticate, per poi poter essere applicate in modo discriminante alla PNN ,
è completamente scorretta.
In conclusione è a quanto sopra che dovrebbero rispondere i ciarlatani
difensori dei sacerdoti dell'ortodossia che propalano DIFFAMAZIONE E
GROSSOLANE FALSITA' circa la PNN : (Arturo Martigliani "......." IN
IT.SCIENZA.ASTRONOMIA (POST DEL 2/5/2000):
"Ciao, Gennaioli, sono un astrofilo. Auguri per il tuo tentativo di dialogo,
ma devo deluderti: nulla che sia stato prodotto dall'asps ha un minimo
fondamento scientifico e quello che gli chiedi, quindi, non potranno mai e
poi mai dartelo.
Ho potuto leggere i cosiddetti studi di Laureti e dei suoi amici (non tutti
così rigorosi nel mantenere il segreto sui loro lavori) e ho costatato
che sono un mucchio di fandonie basate su grossolani errori di concetto:
non stupisce che li tengano segreti!!
Insomma, se non sono matti sono dei gran furbi che cercano di far soldi
sfruttando la credulità della gente. Brutta roba.
Credo che la risposta (eventuale) che riceverai non farà altro che
dimostrare che quel che ho detto è la pura verità.
Marti.)"
Comunque, che rispondano o non rispondano i custodi della "pura verità" ,
ormai è statisticamente valida nei confronti dei nostri critici una nota
recentemente evocata da uno di loro : "... Come dice il sen. a vita
Andreotti, a pensar male si fa peccato, ma s'indovina ....."
E.Laureti