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NUOVE TECNOLOGIE SPAZIO: ULTIMA FRONTIERA

La propulsione non newtoniana

Dispositivi elettromagnetici impiegati in un rivoluzionario prototipo ideato da un team di ricercatori italiani. Un sistema sicuro, economico ed ecologico permetterebbe di raggiungere Marte in pochi giorni

trent'anni dallo sbarco sulla Luna, si è ormai dimostrata l'incapacità dell'astronautica missilistica di portare a compimento la colonizzazione del sistema solare in modo realistico ed in tempi brevi. La tecnica missilistica utilizzata fino ad oggi, basata sulla propulsione chimica, per quanto sviluppata, mostra alcuni limiti ben precisi: i suoi costi intrinseci, la relativamente bassa velocità raggiungibile (soprattutto nelle missioni con equipaggio), le alte spese per la sicurezza e la sopravvivenza nello spazio in proporzione esponenziale con la durata crescente del viaggio e, infine, l'enorme sproporzione tra il peso del carico utile rispetto a quello lanciato alla partenza, quantificabile intorno all'uno per mille per ipotetiche missioni marziane.Grazie a prototipi come l'astronave SC 24X dell'ASPS la colonizzazione di Marte sarà forse resa possibile in tempi brevi Il sogno di una rapida conquista dello spazio è oggi confinato nella fantascienza e tale rimarrà anche in futuro se l'umanità non riuscirà a cambiare radicalmente la tecnologia delle missioni spaziali, liberandola dai limiti imposti dalla propulsione chimica.

L'Italia all'avanguardia nella ricerca

Da oltre vent'anni opera in Italia l'Associazione Sviluppo Propulsione Spaziale (ASPS). Tale associazione, nata principalmente per volontà del Dott. Emidio Laureti, compie ricerche teoriche e pratiche sulla Propulsione Non Newtoniana (PNN), nella speranza di dare un'alternativa italiana all'astronautica missilistica. Il principio su cui si basa la PNN risiede nella possibilità di ottenere uno sfasamento tra le forze d'azione e quelle di reazione. In un sistema propulsivo non-newtoniano, sottoposto alla forza di azione, un corpo si sposta ed acquisisce velocità; quando sopravviene la forza di reazione esso viene decelerato fino a tornare allo stato di quiete iniziale ma lo spostamento effettuato permane. Facciamo un esempio: se le forze d'accelerazione/decelerazione sono di 10 m/sec2 e lo sfasamento tra azione e reazione è di un secondo, un corpo sottoposto a tale forza d'accelerazione percorrerà in un secondo 10 metri, trascorso questo periodo interverrà la forza di reazione che decelererà il corpo fino a velocità zero, ma non cancellerà lo spazio percorso. Grazie a prototipi come l'astronave SC 24X dell'ASPS la colonizzazione di Marte sarà forse resa possibile in tempi breviCon un tale sistema propulsivo non c'è espulsione di massa, non vengono usati pesanti ed ingombranti serbatoi per il carburante e si avrebbe un'accelerazione continua tra la partenza e l'arrivo delle missioni. In questi anni di attività l'ASPS ha sperimentato vari prototipi meccanici in grado di ottenere lo sfasamento tra forze di azione e reazione, ma solo nel 1992 è stato ideato il dispositivo ottimale. I fondamenti teorici e sperimentali del sistema di propulsione, denominato SC23, sono stati divulgati solo recentemente e si basano su un'opportuna interazione tra correnti e campi magnetici ad alta frequenza nei circuiti elettrici aperti, chiamati comunemente "antenne".

Su Marte in pochi giorni

Ebbene sì, il segreto della propulsione non-newtoniana è custodito in quei semplici dispositivi per ricevere i segnali TV che ciascuno di noi ha sopra i tetti delle case. Queste antenne però, vengono adoperate come trasmittenti, non per inviare segnali in lontananza bensì per creare potenti campi elettromagnetici nelle vicinanze del dispositivo. Poiché questo è un nuovo campo di ricerca, occorre lavorare con correnti e frequenze elevate e i componenti elettronici non sono facilmente disponibili sul mercato. Non entriamo qui nei dettagli tecnici del dispositivo che sono riportati ampiamente sulla rivista "Nova Astronautica", basti dire che attraverso un'interazione elettromagnetica di sorgenti aventi correnti variabili, il sistema propulsivo PNN produce una spinta in una stessa direzione e verso. All'ASPS stanno attualmente lavorando alla realizzazione di un prototipo, si è già definito un programma operativo che prevede la realizzazione di un Dispositivo Operativo di Potenza ed è stata progettata l'astronave SC 24X, presumibilmente in grado di raggiungere Marte in pochi giorni (vedi figura). Questa astronave volerebbe infatti ad accelerazione costante, con una rotta "diretta". Nella prima parte della rotta da percorrere il velivolo accelera in modo costante, nella seconda metà decelera in modo altrettanto costante. Oltre ad avere una grande riduzione dei tempi di volo, si ha così anche la possibilità di creare un campo gravitazionale artificiale semplicemente regolando la spinta dei motori. L'ASPS progetta di passare all'applicazione su scala industriale e mondiale del principio nella navigazione spaziale, onde consentire al nostro pianeta quello sviluppo sociale che solo quest'ultima può permettere. Un ultimo punto da mettere in evidenza e che può interessare gli ufologi, è che diversi aspetti della propulsione non-newtoniana somigliano a determinati fenomeni che accadono in concomitanza con gli avvistamenti di oggetti volanti non identificati, come ad esempio l'emissione di microonde.

di Franco Malgarini

Il sito dell'ASPS: www.mywebpages.com/asps