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NOVA ASTRONAUTICA è dedicata alla concezione di metodi di propulsione senza
espulsione di massa di reazione (PNN) per il superamento dell’astronautica missilistica
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Vol.31 N. 127 GENNAIO - FEBBRAIO - MARZO 2011
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Laureti E.: Programmi per il 2011 ………………………………………..1
………….L’interazione pnn-vuoto presuppone che il vuoto abbia la struttura e che la si possa determinare sperimentalmente ….. e quindi se non la determini sperimentalmente il vuoto appare dunque vuoto come sembra essere nell’esperimento di Michelson Morley (sempre nell’interpretazione ortodossa).
Quindi per la pnn il vuoto o meglio l’etere del vuoto e’ quella sua particolare struttura che permette di rinculare sullo stesso, salvando il principio di azione e reazione e la conservazione dell’energia.
In estrema sintesi vorrei puntualizzare i seguenti eventi del rapporto pnn-etere per successive elaborazioni.
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Ceccarelli M.: Lo Spirito dello Sputnik……….…………….…………….4
L’Incredibile Prototipo Energetico
Di Rossi E Focardi……………………………………………………….12
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Inutile dire che un sistema che con un ciclo termodinamico trasformi parte del calore in energia elettrica risolverebbe molti problemi alla pnn operativa dato che sarebbe molto più agevole avere a che fare con un catalizzatore energetico da fusione fredda che con un reattore nucleare.
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NOVA ASTRONAUTICA è dedicata alla concezione di metodi di propulsione senza
espulsione di massa di reazione (PNN) per il superamento dell’astronautica missilistica
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Vol.31 N. 128 APRILE - MAGGIO - GIUGNO 2011
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Laureti E.: E-Cat e PNN………………………….………………………
Ceccarelli M.: Capolinea………………………………………….……
Paul Crawford Smonta i Miti Popolari sulle Crociate….………………..
Vengono affrontati nel dettaglio 4 famosi miti, che riproponiamo sotto forma di sintesi
Uccr - Nell’ultima edizione di Review Intercollegiate, la rivista dell’Intercollegiate Studies Institute (ISI), organizzazione no-profit che raccoglie oltre 50.000 studenti e docenti universitari di tutti gli Stati Uniti, è apparso un articolo intitolato: “Quattro miti sulle crociate”, a cura dello storico medievalista Dr. Paul Crawford, docente alla California University of Pennsylvania. Lo specialista fa notare che spesso le crociate sono raffigurate come un episodio deplorevolmente violento, tuttavia è una visione molto popolare e poco veritiera. .
1) Le crociate sono un attacco immotivato al mondo musulmano
Niente potrebbe essere più lontano dalla verità, afferma Crawford. Nel 632 d.C., Egitto, Palestina, Siria, Asia minore, Africa settentrionale, Spagna, Francia, Italia, Sicilia, Sardegna e Corsica erano tutti territori cristiani. Certamente vi furono tante comunità cristiane anche in Arabia. Ma nel 732 d.C. i cristiani erano stati attaccati in Egitto, Palestina, Siria, Nord Africa, Spagna, gran parte dell’Asia Minore, e in Francia meridionale. Le comunità cristiane d’Arabia vennero interamente distrutte poco dopo il 633, quando ebrei e cristiani furono espulsi dalla penisola. Le forze islamiche conquistarono tutto il Nord Africa e puntarono verso l’Italia e la costa francese, attaccando la penisola italiana nell’837. In Terra Santa i pellegrinaggi divennero sempre più difficili e pericolosi. Lo storico approfondisce nel dettaglio la grave situazione venutasi a creare. E’ quindi da questi fatti che i papi del X e XI secolo si attivarono nel disperato tentativo di proteggere i cristiani perseguitati. Conclude quindi affermando che «lungi dal non essere motivate, le crociate rappresentano di fatto il primo grande contrattacco occidentale agli attacchi musulmani, che avevano avuto luogo ininterrottamente dalla nascita dell’Islam fino all’undicesimo secolo, e che continuarono anche in seguito, senza sosta. Se la cristianità voleva sopravvivere occorreva una forte difesa». Per capire che si trattava solo di difesa, domanda: «quante volte le forze cristiane hanno attaccato La Mecca o Medina? Naturalmente mai» .
2) I cristiani hanno avviato le crociate per saccheggiare i musulmani e arricchirsi.
Anche questo non è vero. Urbano II invitò nel 1095 i guerrieri francesi nella Prima Crociata, legittimandoli a “fare bottino del tesoro del nemico“. Ma questo, dice Crawford, non era altro che il modo usuale per finanziare la guerra nella società antica e medievale. I crociati, infatti, vendettero tanti dei loro beni per finanziare le loro spedizioni. Lo storico ricorda anche che uno dei motivi principali del naufragio della quarta crociata fu proprio la mancanza di soldi. I papi stessi ricorsero a stratagemmi sempre più disperati per raccogliere fondi da utilizzare nel finanziamento delle crociate. Anche in questo caso, dopo aver analizzato molto più in profondità la situazione, Crawford conclude: «furono solo poche persone a diventare ricche a causa delle crociate, e il loro numero era sminuito da coloro entrarono in bancarotta. La maggior parte dei medioevali era ben consapevole di questo e non ha ritenuto la crociata un modo per migliorare la situazione finanziaria».
3) I crociati erano animati da motivazioni materialistiche e non religiose.
Dopo Voltaire questo è un mito molto popolare, dice Crawford. Certamente ci furono uomini cinici e ipocriti anche nel Medioevo, tuttavia anche questa affermazione è falsa. Innanzitutto il numero di vittime delle crociate erano molto alto e la maggior parte dei crociati non si aspettava certo di ritornare in patria. Uno storico militare ha stimato il tasso di perdite della Prima Crociata con un 75%. La partecipazione alla missione è stata volontaria e i partecipanti venivano motivati attraverso dei sermoni, che però erano pieni di avvertimenti sul fatto che le crociate avrebbero portato privazione, malattia, sofferenza e spesso morte. L’accettazione di andare incontro a difficoltà e sofferenza può essere visto dentro la dottrina cristiana di assimilazione alle sofferenze di Cristo e dei martiri. Lo storico spiega che per un crociato, la missione armata era essenzialmente un atto di amore disinteressato, come chiede il passo evangelico ”dare la vita per i propri amici” (Gv. 15,13). Fin dall’inizio, dunque, la carità cristiana era la ragione per la crociata, e questo non cambiò per tutto il periodo. .
4) Le crociate hanno spinto i Musulmani ad odiare e ad attaccare i cristiani.
Come scritto nella risposta 1), i musulmani hanno attaccato i cristiani per più di 450 anni prima che Papa Urbano dichiarò la Prima Crociata. Non avevano certo bisogno di alcun incentivo per continuare a farlo. Crawford ricorda che prima del 19° secolo non esisteva nemmeno la parola araba “crociata” perché non era importante per i musulmani distinguere le crociate dagli altri conflitti tra cristianesimo e Islam. Saladino non era certo venerato dai musulmani come il leader anti-cristiano grande leader. Solo nel 1899 il mondo musulmano ha riscoperto le crociate, ma è stato grazie agli occidentali come Voltaire, Gibbon, e Sir Walter Scott e Sir Steven Runciman, che dipinsero i crociati come rozzi, avidi, barbari aggressivi che attaccarono civili e musulmani amanti della pace. Allo stesso tempo, dice lo storico, il nazionalismo cominciava a mettere radici nel mondo musulmano e i nazionalisti arabi presero in prestito questa grave e cattiva interpretazione delle crociate, e utilizzarono questa come supporto filosofico per i propri programmi. Questo ha portato senza soluzione di continuità alla nascita di Al-Qaeda. Concludendo: «non sono le Crociate che hanno insegnato ad attaccare l’Islam ma l’odio verso i cristiani. La guerra al cristianesimo ha preceduto di molto le crociate e risale alla nascita stessa dell’Islam. Piuttosto, è l’Occidente che ha insegnato all’Islam ad odiare le crociate».
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CRISTIANESIMO MEDIEVALE
E RIVOLUZIONE SCIENTIFICA
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Sul sito web di Nature, una delle riviste scientifiche più importanti del mondo, è apparso un articolo che recensisce l’ultimo lavoro di James Hannam, dottore in Storia e Filosofia della Scienza presso l’Università di Cambridge, intitolato “La genesi della scienza: come il cristianesimo medioevale ha lanciato la rivoluzione scientifica“. Il libro è stato selezionato per l’assegnazione del Royal Society Science Book Prize.
Pochi sono i temi rischiano di essere fraintesi come il rapporto tra fede e ragione, introduce il ricercatore. «Lo scontro in corso tra l’evoluzione e il creazionismo oscura il fatto che il cristianesimo ha effettivamente avuto un ruolo molto più positivo nella storia della scienza di quanto comunemente si creda. Infatti, molti degli esempi sul fatto che la religione ostacoli il progresso scientifico si sono rivelati falsi». Il docente di Cambridge spiega che, per esempio, «la Chiesa non ha mai insegnato che la Terra fosse piatta e, nel Medioevo, nessuno la pensava così, comunque. I Pontefici non hanno cercato di vietare nulla, né hanno scomunicato qualcuno per la cometa di Halley. Nessuno, sono lieto di dirlo, è stato mai bruciato sul rogo per le sue idee scientifiche. Eppure, tutte queste storie sono ancora regolarmente tirate fuori come esempio di intransigenza clericale nei confronti del progresso scientifico».
Hannam cita ovviamente Galileo, che fu processato per essersi voluto intromettere in fatti religiosi senza avere alcuna prova, come la Chiesa cattolica chiedeva, ma solo con una semplice ipotesi. Tuttavia questo caso, «mette a malapena in ombra tutto il sostegno che la Chiesa ha dato alla ricerca scientifica nel corso dei secoli». La Chiesa ha sostenuto lo studio delle scienze anche dal punto di vista finanziario, ad esempio. Fino alla Rivoluzione francese, infatti, «la Chiesa cattolica è stata lo sponsor principale della ricerca scientifica. La chiesa anche insistito sul fatto che la scienza e la matematica avrebbero dovuto essere obbligatoria nei programmi universitari. Nel XVII secolo, l’ordine dei Gesuiti era diventata la principale organizzazione scientifica in Europa, con la pubblicazione di migliaia di documenti e la diffusione di nuove scoperte in tutto il mondo. Le cattedrali sono state progettate anche come osservatori astronomici per la determinazione sempre più precisa del calendario». Senza poi dimenticare che la sincera e devota fede di tutti i grandi scienziati della storia, i quali hanno fondato le discipline scientifiche come la geologia e la genetica.
Il sostegno alla ricerca scientifica è stato giustificato dal fatto che «i cristiani hanno sempre creduto che Dio ha creato l’universo e ordinato le leggi della natura. Studiare il mondo naturale significava ammirare l’opera di Dio. Questo “dovere religioso” ha ispirato la scienza quando c’erano pochi altri motivi per preoccuparsi di essa. È stata la fede che ha portato Copernico a respingere l’universo tolemaico, a spingere Keplero a scoprire la costituzione del sistema solare, e che convinse Maxwell dell’elettromagnetismo». Il Medioevo, l’epoca più dominata dalla fede cristiana, è stato un periodo di innovazione e progresso. L’autore cita l’invenzione dell’orologio meccanico, dei bicchieri, della stampa e la contabilità. Nel campo della fisica, gli studiosi hanno trovato oggi le teorie medievali sul moto accelerato, la rotazione della terra e l’inerzia.
Il ricercatore di Cambridge accusa il secolo illuminista e Voltaire della genesi della leggenda nera sull’opposizione del cristianesimo alla scienza. I filosofi francesi hanno attaccato la Chiesa per motivi politici, poi ci ha pensato l’ingelse TH Huxley, il “mastino di Darwin”, a prolungare questa falsità, per foraggiare la sua lotta di liberazione della scienza britannica da ogni sorta di influenza clericale. «Tuttavia, oggi, la scienza e la religione sono le due forze più potenti intellettuali del pianeta. Entrambi sono capaci di fare enormi bene, ma le loro possibilità di farlo sono molto maggiori se esse possono lavorare insieme», ha concluso lo storico della scienza.
Bresciani C.: Calcolo Differenziale “Senza Limiti” con il
Metodo delle Superficie di Derivazione................................24
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NOVA ASTRONAUTICA è dedicata alla concezione di metodi di propulsione senza
espulsione di massa di reazione (PNN) per il superamento dell’astronautica missilistica
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Vol.31 N.129 LUGLIO – AGOSTO – SETTEMBRE 2011
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Cavalli A.: Il Rischio nel Viaggio……………………………………..…17
Bresciani C.: Calcolo Differenziale “Senza Limiti” con il
Metodo delle Superficie di Derivazione..............................26
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NOVA ASTRONAUTICA è dedicata alla concezione di metodi di propulsione senza
espulsione di massa di reazione (PNN) per il superamento dell’astronautica missilistica
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Vol.31 N.130 OTTOBRE – NOVEMBRE – DICEMBRE 2011
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Laureti E.: Non Solo “per Aspera ad Astra”.…………………….……....1
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"la pnn non sarà MAI venduta perchè non ha costo terrestre
comparabile...............
ne c'è alcun utile terrestre eguagliabile.............
non si può vendere l'unica possibilità di poter porre avamposti permanenti
sulla Luna .. Marte..... la fascia degli asteroidi ....sui mondi su stelle
più vicine a potenziale feccia come voi......
per di più bestie ateoscientiste www.asps.it/ateoscientisti.htm .........
l'umanità va divisa e la parte a cui non appartengo lasciata al destino che
si è scelto (tra cui voi ... il vostro mondo maggioritario e le vostre
inutili scelte teoriche e sperimentali in ambito propulsivo)
l'E-Cat o roba simile come potenziali generatori di energia elettrica sono
essenziali per chi gestirà la pnn per non dover rendere conto a nessuno di
nulla con la sua utilizzazione
....
sarà utilizzata "solo" dall'OCCC ....
....
con l'E-Cat avete saputo qualcosa ...
con l'OCCC non saprete mai nulla.........
.....
l'alba di nuovi mondi non sarà per la feccia ateo scientista "
Egregi Aderenti vi auguro un 2012 ricco di novità e vi lascio non solo con la
battuta spesso usata “per Aspera ad Astra” …ma anche con un'altra
più … diciamo ….. oggettiva e nostra :
“Dalle Stalle alle Stelle”
Un Commento di Ennio Morando.. ………………………………..……10
Tutti i Nobel Più Pazzi………..…………………………………………15
Il Test dell’Apparato a Fusione Fredda E-cat da 1 Megawatt
ha Avuto Successo……………………….…………………………….18
PRAEPETIBUS PINNIS …………………………………..…………20
Ceccarelli M: Il Limite……………………………….............................24
La struttura di assetto e di alzo del pendolo balistico all’Asps-Calmagorod
Bresciani C.: Calcolo Differenziale “Senza Limiti” con il
Metodo delle Superficie di Derivazione.............................27
Un prototipo del 2005 in posizionamento sul pendolo balistico all’Asps-Calmagorod